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Non poteva mancare nel carnet delle belle e importanti stagioni del teatro Petruzzelli, un recital del massimo tenore lirico degli ultimi cinquant'anni, o meglio ancora di una delle più belle voci di tutta la storia del melodramma italiano come alcuni critici hanno definito Luciano Pavarotti immortalando così la sua straordinaria fama mondiale.
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Big Luciano, come egli veniva chiamato in America, è stato ospite di Bari per due volte di seguito: la prima, nel 1984 nel teatro di Corso Cavour per una esibizione accompagnata dal pianoforte del maestro Leone Magiera; e la seconda il 21 giugno 1985, la notte del solstizio d'estate in un recital di brani lirici e di popolari canzoni italiane eseguite in una sede molto particolare che, per la prima volta, veniva aperta alla città e alla Puglia al fine di ospitare uno spettacolo non religioso. La Corte del Catapano, l'ampio cortile interno della Basilica di San Nicola, una volta fortilizio del governatore bizantino di Bari, fu appositamente aperta per approntare un grande palcoscenico en plain air e una immensa platea per il pubblico accorso numeroso da tutta la Puglia e dal Meridione, ad ascoltare arie tratte da opere famose (Turandot, Tosca, Pagliacci, Rigoletto) e canzoni immortali (Torna a Sorrento; O sole mio; Parlami d'amore). Pavarotti questa seconda volta era accompagnato da una grande orchestra lirico-sinfonica come l'Orchestra della Provincia di Bari. Successo strepitoso di un vero e proprio evento mediatico con collegamenti televisivi in mondovisione che tuttavia sottolineò, ancora una volta, le caratteristiche di una voce veramente unica per bellezza di timbro, morbidezza, perfezione tecnica e lucentezza.