Taranto, Biblioteca Pietro AcclavioTaranto, Biblioteca Pietro AcclavioTaranto, Biblioteca Pietro AcclavioTrani, Biblioteca Giovanni BovioTrani, Biblioteca Giovanni BovioFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaBrindisi, MediaportoLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniUniversità di Foggia, Biblioteca di Area UmanisticaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area UmanisticaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area GiuridicaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area EconomicaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area Economica
"Le sentenze dei tribunali e le profezie di quello che i tribunali faranno, questo e nient'altro è ciò che io intendo per diritto": in questa frase del giudice Holmes è racchiusa in nuce la dottrina del realismo guridico americano.
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Alle "regole di carta", vale a dire alle norme contenute nei libri e prese nel loro significato letterale, occorre sostituire le "regole reali", ovvero il comportamento effettivo delle Corti. Sorto nella prima metà del secolo scorso sulla scia del pragmatismo deweyano e della giurisprudenza sociologica, il realismo giuridico americano è un movimento antiformalista che rivendica il ruolo creativo di diritto da parte dei giudici. Il volume comprende alcuni fra gli scritti più rappresentativi di John Dewey, Oliver W. Holmes, Benjamin N. Cardozo, Roscoe Pound, Karl N. Llewellyn, Jerome Frank, Joseph Hutcheson, Herman Oliphant, Abraham Hewitt e Max Radin.