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Nato al centro di Roma il giovane Vincenzo (1795-1850) assimilò presto lo spirito di san Filippo Neri. Divenuto sacerdote, lasciò l'insegnamento per il confessionale e i malati.
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Diede splendore alla chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani e fondò la Società dell'Apostolato Cattolico, perché i laici comprendessero che tutti devono essere apostoli, e invitò il clero secolare e regolare a mettersi insieme per accrescere in se stessi la fede e la carità onde diffonderle fra i non credenti. Il bisogno di dare alla società un centro fortemente vitale, nel 1846, suggerì al Pallotti la costituzione di una Congregazione di perfetta vita comune che ne fosse l'anima e ne assicurasse la stabilità; la diffusione di notizie di miracoli operati dal Santo ne accrebbe molto l'autorità e il prestigio. Don Francesco Amoroso, giovanissimo, il primo giorno che entrò nella famiglia pallottiana, durante una lettura a tavola, fu colpito dal sorprendente desiderio di sacrificio dell'allora venerabile Vincenzo Pallotti. L'ammirazione crebbe così che, per la beatificazione, scrisse una breve biografia, che fu ampliata per la canonizzazione.