Taranto, Biblioteca Pietro AcclavioTaranto, Biblioteca Pietro AcclavioTaranto, Biblioteca Pietro AcclavioTrani, Biblioteca Giovanni BovioTrani, Biblioteca Giovanni BovioFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaBrindisi, MediaportoLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniUniversità di Foggia, Biblioteca di Area UmanisticaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area UmanisticaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area GiuridicaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area EconomicaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area Economica
“Fu la commedia che aprì le porte alla Compagnia Umoristica I De Filippo per tutta Italia”, come ricorda Eduardo. Datati al 1929, i due atti, scelti probabilmente in virtù del loro finale “eversivo”, presentarono la compagnia alle platee nazionali. Il protagonista Vincenzo, modesto possidente di campagna, si ritiene felice perché evita tutto ciò che può disturbare la sua quiete.
[...]
Ma le disgrazie lo raggiungono in casa: il giovane Riccardo, dopo aver ferito un creditore in una rissa, si rifugia da lui. L’incidente si appiana, ma Riccardo, attratto dalla moglie di Vincenzo, Margherita, la corteggia alimentando chiacchiere e maldicenze. Quando Vincenzo sta per dimostrare platealmente la fedeltà della moglie, Margherita si getta altrettanto platealmente tra le braccia di Riccardo.