Taranto, Biblioteca Pietro AcclavioTaranto, Biblioteca Pietro AcclavioTaranto, Biblioteca Pietro AcclavioTrani, Biblioteca Giovanni BovioTrani, Biblioteca Giovanni BovioFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaBrindisi, MediaportoLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniUniversità di Foggia, Biblioteca di Area UmanisticaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area UmanisticaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area GiuridicaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area EconomicaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area Economica
L'organizzatore di feste Alberto Saporito fa arrestare la famiglia del suo vicino di casa, Pasquale Cimmaruta, con l’accusa di aver ucciso un uomo.
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Quando si accorge di aver solo sognato il delitto vorrebbe ritirare la denuncia, ma gli stessi indiziati non credono alla sua ritrattazione, anzi sospettano l’uno dell’altro, si accusano a vicenda e infine, non potendo venire a patti con lui, arrivano addirittura a progettare la sua eliminazione. Poi la presunta vittima ricompare, tutto sembra risolto per il meglio, ma le rivelazioni inquietanti messe in luce dal sogno di Alberto sono ormai palesi. Originale invenzione della commedia è il personaggio di Zi’ Nicola, che comunica col nipote Alberto solo a suon di botti e fuochi d’artificio, e che ha scelto di essere muto di fronte a un mondo sordo, che non sa più ascoltare le voci della coscienza.