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A Napoli, durante la guerra, Amalia Jovine, per sopravvivere, pratica la borsa nera in società con Settebellizze, mentre il marito Gennaro assiste impotente ai loro traffici. Nel II atto Gennaro è prigioniero dei tedeschi; le truppe alleate sono entrate a Napoli.
[...]
Senza il freno del marito, anche Amalia prospera, dimenticando però i suoi doveri di moglie e di madre: il figlio è a rischio di arresto, la figlia maggiore è stata sedotta da un americano, la piccola è gravemente ammalata. Il ritorno improvviso di Gennaro, reduce dagli orrori della guerra, disturba commerci e affari, ma finisce per ristabilire un’istanza etica e sociale. A Napoli, come nel mondo, bisogna ricominciare da capo. Con questa commedia. rappresentata nel 1945, in un’Italia ancora non completamente riunificata, Eduardo annuncia la fine del Teatro Umoristico e l’inizio di una compagnia e un repertorio nuovi.