Taranto, Biblioteca Pietro AcclavioTaranto, Biblioteca Pietro AcclavioTaranto, Biblioteca Pietro AcclavioTrani, Biblioteca Giovanni BovioTrani, Biblioteca Giovanni BovioFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaFoggia, Biblioteca la Magna CapitanaBrindisi, MediaportoLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniLecce, Biblioteca N. BernardiniUniversità di Foggia, Biblioteca di Area UmanisticaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area UmanisticaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area GiuridicaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area EconomicaUniversità di Foggia, Biblioteca di Area Economica
Libro, scrittura e testualità per quasi quindici secoli sono stati visti come qualcosa di indissolubile, alla base della produzione, disseminazione e conservazione della conoscenza. A ciò ha contribuito negli ultimi cinquecento anni la rivoluzione gutenberghiana, caratterizzata da una natura sia tecnologica sia culturale.
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A partire dalla seconda metà del Novecento, un'altra rivoluzione ha mostrato come ciò che sembrava un sistema monolitico fosse in realtà organico e scomponibile. La diffusione dello strumento computazionale e delle reti telematiche ha messo in evidenza il carattere composito dell'oggetto libro, accelerando e inglobando al tempo stesso il processo di moltiplicazione dei supporti mediatici e informativi. All'interno di un panorama stratificato e complesso, questo volume individua e analizza le forme più significative assunte dalla testualità nel passaggio dal libro al computer. Un'attenzione particolare è rivolta alle pratiche e agli scenari centrali nelle digital humanities, in quanto applicazione dei modelli e delle tecnologie computazionali al patrimonio culturale.