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Nonostante le società siano sempre state mobili, i mezzi di trasporto hanno cambiato il modo di spostarsi e di vivere della popolazione generando livelli di circolazione delle persone e delle merci mai conosciuti nella storia dell’umanità. Da fenomeno marginale la mobilità ha assunto una connotazione ordinaria che ha modificato le relazioni tra le persone e la morfologia degli insediamenti.
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L’aumento di tutte le forme di mobilità, unitamente a quello delle tecnologie della comunicazione, è stato letto in vari modi: comune punto di incontro è la convinzione che l’aumento della mobilità ha cambiato la morfologia sociale delle città contemporanee. Il volume propone una lettura dell’argomento articolata in quattro parti. Nella prima la mobilità è approcciata con attenzione al passato, alle società pre-moderne e moderne nel corso delle quali la mobilità è diventata una pratica diffusa in quote crescenti della società. Un diritto al movimento che, nella seconda parte, è analizzato con attenzione alle diverse forme di mobilità apparse nella società contemporanea, all’aumento di quella quotidiana e ai fattori che ne sono alla base. Il tema delle conseguenze dell’incremento della mobilità quotidiana è affrontato nella terza parte del testo, con particolare riferimento agli effetti avuti sulla morfologia sociale delle città, esito delle grandi trasformazioni degli ultimi secoli, industrializzazione, terziarizzazione e globalizzazione. Temi più tradizionali, quali il valore simbolico dell’automobile e l’auto-dipendenza, sono affrontati unitamente ad altri più nuovi, la multi-località e la relazione tra mobilità, accessibilità ed esclusione sociale, nell’analisi della relazione tra mobilità e cambiamenti sociali. La quarta parte del libro, infine, presta attenzione al tema delle scelte e del riparto modale e alle politiche delle amministrazioni centrali e locali per rispondere agli obiettivi di sostenibilità ambientale e socio-economica.