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Curve, un semaforo, una galleria e poi Lei. Così si arriva alla diga del Vajont, e così arrivano, una mattina di primavera, un padre e un figlio a quella che all'inizio degli anni Sessanta è stata la diga più alta del mondo e teatro di una delle più grandi tragedie italiane. Una storia fatta di montagne, di uomini e numeri, colpe e responsabilità.
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È la storia della costruzione della diga del Vajont, della sua parte visibile e di quella invisibile, di tutte le cose taciute, dei segnali e dei rischi mal calcolati e ignorati. Floriano e il figlio Alessandro ripercorrono le tracce del nonno Luzio, che a quel cantiere ci ha lavorato, ma la vera protagonista di questo racconto è l'acqua, ciò che ne abbiamo fatto negli anni e ne stiamo facendo tutt'ora. E per riuscire a comprenderlo, le parole di chi questa storia la conosce molto bene ci guideranno tra i paesi e gli abitanti delle montagne che circondano la diga - Erto, Casso e Longarone - e poi nelle aule del processo che seguì la sera del 9 ottobre 1963. Età di lettura: da 10 anni.