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Documenti della memoria

Dopo la morte (metà Settecento) del duca Francesco II, a seguito di una contesa ereditaria, i Caracciolo di Martina, provvidero all’organizzazione del proprio archivio finalizzato all'inventariazione della documentazione presente nelle loro diverse dimore e al recupero delle tracce della storia familiare.
Probabilmente quest'ultimo è il principale motivo per cui la famiglia chiese l'intervento dell'archivista Petter.
Giuseppe Petter aveva anche l'onere di trasformare quella documentazione in sapere storico collettivo necessario per soddisfare la necessità delle famiglie nobili di fine Settecento di provare l’autenticità delle proprie origini in un clima socio-politico ormai manifestamente sfavorevole al sistema feudale.

L’impianto dato dal Petter al suo lavoro di riordino dell'archivio Caracciolo è rappresentativo non solo della storia più remota dell’archivio Caracciolo, ma della
storia archivistica in generale del Mezzogiorno d’Italia. Il suo lavoro condizionerà positivamente tutte le operazioni archivistiche ottocentesche e, anche, quelle più contemporanee; egli, infatti, con correttezza metodologica e con meticolosità descrisse ogni singolo pezzo archivistico e di ciò si ritrova traccia su ogni documento da lui registato.
Per rivivere, virtualmente, una bella pagina di storia dell'archivistica scritta da Petter oltre che la storia di una importante famiglia nobile di Martina, ti invitiamo a "sfogliare" con attenzione i documenti qui prensentati.